Roma-Napoli diventa un caso: la sfida tra giallorossi e azzurri potrà essere vista solo dagli abbonati, che avranno la possibilità di acquistare due tagliandi da destinare a persone residenti della Provincia. Si annuncia un impianto semivuoto.
C'era una volta il derby del Sud: finiti i tempi dell'Olimpico strapieno per Roma-Napoli, domenica - se andrà bene - ci saranno 30.000 spettatori. In uno stadio che ne tiene ufficialmente 72.698 e che la Roma quest'anno ha sempre "occupato" al 61,17% della sua capienza (44.469 spettatori di media, la terza dopo Milan e Inter). Ma stavolta ci sarà il vuoto: solo gli abbonati, circa 25.000, e pochissimi paganti. Grazie a limitazioni che lasciano fuori decine di migliaia di persone, anche turisti di passaggio nella Capitale. Ma così va in Italia. Da una parte si invocano stadi nuovi, e Roma e Lazio sono in prima fila con progetti faraonici, dall'altra si fa di tutto per svuotare quelli che già esistono.
SCELTE DOLOROSE - La lotta alla violenza ha portato indubbiamente a risultati positivi negli ultimi tempi, ma a costo di scelte che hanno reso impossibile la vita del tifoso per bene e tolto la possibilità di vivere la partita come un momento di allegria, di amicizia, di sfottò. L'Olimpico mezzo vuoto di domenica sarà una conseguenza inevitabile alla decisione del Casms (comitato analisi del Viminale) che ha stabilito "solamente per gli abbonati la possibilità di acquistare, presso le ricevitorie autorizzate, e solo entro le ore 19 del giorno precedente l'incontro (oggi, ndr), due tagliandi da destinare alle persone residente nella Provincia di Roma".
Questo provvedimento, che fonti del Viminale considerano un "palliativo", era stato adottato in passato anche per un Lazio-Napoli. Risultato? Un flop. Ai tifosi non piace per niente. La decisione è stata presa per impedire che i napoletani possano venire a Roma, dopo gli incidenti dello scorso anno (ricordate il famoso treno fantasma?), e dopo che in curva Sud, quest'anno, si sono verificati disordini (lancio di bombe carta e picchettaggio agli ingressi) causati da alcuni ultrà giallorossi in occasione della gara con la Fiorentina. Il tutto senza alcun intervento delle forze dell'ordine. E così si è deciso di punire non solo i napoletani, ma anche tantissimi tifosi della Roma, residenti magari in Provincia di Viterbo o Latina. Oltre ad eventuali turisti di passaggio nella Capitale.
Nessuna punizione invece per chi ha creato gli incidenti, o ha offeso Okaka nella gara di giovedì in Coppa. Gran parte degli ultrà, infatti, sono proprio gli abbonati, che potranno tranquillamente entrare allo stadio domani. Se a Firenze si tenta, con successo, di tenere la polizia lontana il più possibile dagli spalti e il ritorno dei bambini allo stadio viene salutato come una vittoria delle civiltà, ecco che restano tante altre ombre. Non c'è una linea comune di comportamento. La tessera del tifoso, poi, ha inasprito ancora di più gli animi. Tanto che Maroni dovrà fare retromarcia: non si parte più a gennaio, la Lega Calcio chiederà un rinvio sino all'inizio della stagione 2010-2011. Deciderà un'assemblea straordinaria entro fine ottobre ma adesso è quasi certo. Gli ultrà sono contrari, i club preferiscono prendere tempo. "Dobbiamo decidere se subirla, partendo da gennaio, o arricchire la tessera...", ha sottolineato il nuovo presidente, Maurizio Beretta. Ma restano ancora tanti problemi: la fine dell'emergenza, negli stadi, è lontana. I metal detector, invocati da Maroni, servono a poco.
C'ERA UNA VOLTA.... IL DERBY DEL SUD!
Pubblicato da stileultrastilecasual! alle 03:27
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